Diciamo che l'aver visto i video di CD nel tuo blog mi ha provocato una reazione esagerata che potevo evitare e della quale devo chiderti scusa. Ma devi ammettere che non conoscendo i contenuti del tuo blog potevo anche fraintendere il tuo invito dato che i post che ho visto riguardavano "lui".
Per il resto, non sopporto il modo con cui CD imposta i suoi discorsi e le sue spiegazioni, lui ha cerato un'astrololgia sumisura per se stesso e vuole giudicare la realtà secondo la propria esperienza di astrologo. Questo atteggiamento lo porta a dire cose assurde, per esempio a una domanda sul rapporto tra astrologia e religione ha risposto che "la religione può anche essere l'adorare un paio di scarpe". Ti pare una risposta?
Poi se pensiamo alle obbiezioni degli scienziati, per esempio quella relativa alla precessione degli equinozi con la quale si mette in evidenza che i segni zodiacali non corrispondono alle costellazioni, è inevitabile ammettere che la realtà è che l'astrologia è una pura "costruzione matematica", usando una definizine di Luciano Drusetta col quale ho avuto l'onore di discutere personalemtente. Ma la costruzione matematica sulla quale l'astrologia si basa (ossia i calcoli astronomici che permettono la costruzione geometrica dei grafici astrologici), non hanno una ragione razionale di esistere.
La spiegazione di cosa sia l'astrologia non si può iniziare che in questo modo: evidenziando, in sostanza, cosa in essa sia razionale e cosa irrazionale.
A questo punto, come spiego nel mio libro, è essenziale definire cosa sia la razionalità e l'irrazionalità: nel mio libro lo faccio!
Nel definire cosa sia l'irrazionalità, Ciro Discepolo taglia corto (come solitamente e puntualmente fa nei suoi discorsi e nei suoi libri) e comincia a citare Jung, come se senza lui non fosse possibile definire l'irrazionalità, ossia i significati simbolici.
Io metto in discussione l'intera impostazione del modo di ragionare di Ciro Discepolo, ma faccio lo stesso non solo con lui ma anche con altri modi di ragionare che a parer mio sono distorti: infatti metto in discussione anche il modo di fare filosofia successiva a Platone. Quindi, alla fine, l'Astrologia Attiva non è un argomento principale dei miei testi.
Per definire correttamente un sapere è essenziale avere nei suoi confronti un atteggiamento corretto, un atteggimaneto "naturale" e spontaneo: questo tipo di atteggiamento non è altro che l'espressione della Cabala, che nel mio libro scrivo con le lettere ebraiche originali per identificare il suo significato primordiale distintinto da tutte le conoscenze che da essa sono nate nel corso dei secoli.
In sostanza quello che cerco di fare è di esprimere il sapere per quello che è nei limiti della mia cultura e delle mie possibilità, senza scorciatoie opprtunistiche, che in alcuni casi possono essere necessarie ma che falsificano la realtà.
Secondo te ha senso dire "è religione anche l'adorare un paio di scarpe" e poi scrivere in un libro "con Nettuno in quanta casa natale puoi avere un figlio mistico"? Se il misticismo riguarda il rapporto personale e diretto con una divinità e può trovare delle spiegazioni simboliche/astrologiche, mi pare che il discorso non fila perché è assurdo. Infatti, se è vero che il misticismo è qualcosa di irrazionale come vuole la simbologia di Nettuno, anche l'astrologia è fondata su presupposti irrazionali: quindi che differenza c'è tra l'rrazionalità del misticismo e quella dell'astrologia?
Il problema è sarebbe il caso o di stare zitti o di dire le cose come stanno. In alternativa si possono avvanzare delle ipotesi mirate a una ricerca e a uno studio, ma avvanzare delle ipotesi presuppone l'ammettere la propria ignoranza, cosa che non crea una buona immagine e non è in linea con la logica del marketing.
Caro Giuseppe, dalle tue risposte è svidente che in te non c'è narcisismo che ti induce a ignorare il prossimo, il che rende possibile evventuali possibili discussioni, a patto però che si seguano precisi criteri non dettati da me ma dalla natura delle cose.
Sergio Berti sergio772@live.it
lunedì 27 settembre 2010
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mi fa piacere che hai fatto un mea culpa e ti sei reso conto di aver travisato alcune cose. per quanto attiene le tue osservazioni sulle frasi di Discepolo, non posso esprimermi perchè non conosco il contesto generale in cui sono state scritte. posso però dire che nel mio caso non si è mai sottratto dal darmi le risposte a tutte le domande che mi venivano in mente, sia sotto il profilo epistemologico, che tecnico-pratico. quando arriverà il tuo libro approfondirò i tuoi concetti. in merito alla questione di seguire i criteri dettati dalla natura delle cose, non mi pare di aver fatto qualcosa di sbagliato; ma quel che posso fare è forse essere meno asettico nei miei commenti.
RispondiEliminami è arrivato il tuo libro e ho dato un'occhiata veloce. per prima cosa volevo farti i complimenti e gli auguri. è molto interessante e c'è tanta carne sul fuoco. ho letto qualcosa qua e la. per caso ho letto che commenti discepolo dicendo che lui ha una visione limitata del concetto dell'intelligenza; però a dire il vero anche lui in tanti casi e in diversi luoghi astrologici dice esattamente quello che dici tu: ovvero che per intelligenza non possiamo solo intendere quella logico matematica, che ne esistono di diverse. lui ha provato solo a dare una personale idea premettendo altre cose.
RispondiEliminamanca la bibliografia, però mi sembra ben fatto per il resto (per quel poco che ho visto). mi piace molto la parte della linguistica, e condivido il tuo approccio al modo di fare astrologia; però devo vedere a quali conclusioni giungi e come ci sei giunto. insomma, è un libro che mi può interessare molto. proverò a leggerlo capitolo per capitolo e poi commentarlo qui. l'unica cosa che non mi piace (al momento) è che sembra un libro guerrafondaio nei confronti di discepolo. però potrei sbagliarmi dato che la mia è solo un occhiata superficiale.
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