L'Astrologia è una conoscenza alla quale si giunge solamente grazie e una adeguata esperienza personale, e l'unico modo per vivere tale esperienza personale è quello di saper giudicare la realtà oggettiva per mezzo del pensiero astretto, il quale deve essere libero da ogni pregiudizio e credenza sia personale che collettiva.
E' anche vero, però, che non è possibile giungere a una reale conoscenza astrologica solamente basandosi sul pensiero astratto, in quanto il risultato sarebbe quello di giungere a conclusioni fantasiose, se non fanatiche.
Pertanto non si possono giudicare negativamente tutti quei scienziati che non comprendono l'Astrologia e per questo la combattono, in quanto non sono ancora stati definiti con esattezza tutti i fenomeni fisici che la possono dimostrare scientificamente. In fatti Giuseppe Longo non ha minimamente ribattuto sull'affermazione di Ciro Discepolo, riguardante le prove di laboratorio, in quanto non ritiene nemmeno immaginabile pensare che possano esistere.
Anche in merito alla seconda tipologia di prove proposta da Ciro Discepolo, il professor Giuseppe Longo non ha controbattuto, evidentemente per il fatto che già in un suo precedente intervento aveva già affermato che la scienza ha dimostrato la non validità dell'Astrologia.
Dopo che il moderatore ha proposto una similitudine tra Astrologia e la previsione del cambiamento climatico, il professor Longo espone un proprio punto di vista molto significativo:
Giuseppe Longo: "Questa è una bellissima domanda, anche se, effettivamente, ha poco a che fare con l’Astrologia, cioè, una cosa sono i fenomeni intrinsecamente complessi e caotici, insomma sono due cose completamente diverse. Allora, la previsione meteorologica è un fenomeno che noi sappiamo essere deterministico. In questo momento non siamo in grado di risolvere il problema in modo deterministico, per un semplice motivo di intrinseca complessità del fenomeno, però, c’è una bella convergenza verso una stabilità dei risultati. Tutti noi ci ricordiamo che vent’anni fa le previsioni del tempo erano assolutamente inaffidabili, oggi sappiamo che sulle 24 ore le cose vanno molto meglio, sulle 48 ore comincia ad esserci un margine di errore del 70% e sulle 72 ore sono numeri al lotto, semplicemente perché nel frattempo si sono perfezionati i metodi di calcolo, si sono perfezionati i metodi di analisi e si ottiene una previsione molto più accurata. I fenomeni complessi quindi sono una cosa. Sono fenomeni che al momento non sono soggetti ad una descrizione deterministica, per il semplice motivo che, o ci sono troppe variabili in gioco, oppure le descrizioni matematiche che ci sono dietro sono troppo impegnative dal punto di vista computazionale, dal punto di vista del calcolo e non si riescono a fare. Il problema è un altro e vorrei riallacciarmi un attimo al discorso della statistica. Per le statistiche citate dal mio interlocutore, noi ne possiamo citare altre decine, che non è che abbiano maggiore o minore valore. Sono state fatte statistiche in cui si dimostra che non c’è correlazione tra temi natali e essere sposati felicemente o divorziati; che se uno prende 6.000 politici e 17.000 scienziati e fa i temi natali non si trova assolutamente nessuna correlazione. Addirittura altri hanno preso dei temi natali sviluppati per certe persone, li hanno invertiti, li hanno dati alle stesse persone e ci si sono riconosciuti dentro lo stesso. Allora, punto primo, bisogna capire bene esattamente che cos’è la statistica. Ogni giorno la troviamo sui giornali, questo governo ci sta dicendo che in realtà, malgrado l’euro venga di fatto cambiato a mille lire invece che a duemila lire, noi siamo un popolo più ricco, noi continuiamo ad avere un aumento del 3% della nostra ricchezza e però poi andiamo dal salumiere e non riusciamo a fare la spesa. Quella è statistica ed è fatta da statistici stupendi, ci sono professori universitari dietro che sono straordinari. Io non ho il complesso del professore universitario, tra i professori universitari ci sono anche degli emeriti imbecilli, ci sono anche i truffatori, ci sono anche gli speculatori, non è una difesa corporativa. Lo so perché lo faccio per lavoro, io mi occupo di riduzione dati, di analisi dati, quindi so benissimo che tiro fuori quello che voglio, a seconda di quello che passo in ingresso. Se io passo un insieme di dati a uno scienziato, presi in un certo modo, controllati in certo modo, quello scienziato può tirarne fuori qualunque tipo di conclusione, perché la statistica, diciamocelo francamente, non è una scienza ancora, ma è un’arte quasi. Quindi, che uno prendendo dei dati in ingresso tiri fuori delle conclusioni, dico “va bene, e allora”? Voglio andare a vedere quali sono questi dati, voglio andare a vedere come sono stati presi, voglio andare a vedere quali sono gli effetti di selezione, voglio andare a vedere che cos’è stato fatto, se c’erano dei buggers, cioè delle distorsioni a priori, e così via. Quindi, per me, le considerazioni statistiche lasciano il tempo che trovano, soprattutto quando si ha a che fare con fenomeni complessi ed estremamente ambigui. Porto un esempio: prendete il tipico oroscopo quadratico medio, ma lasciamo perdere l’oroscopo, prendiamo il tema natale, che sembra essere più accetto dalla comunità degli astrologi. Noi siamo circondati da camorristi, da assassini, da serial killer. Voi non troverete mai: “Mi dispiace, sei condannato ad essere un farabutto della peggiore razza, un disgraziato tale che tua madre nemmeno ti vorrebbe riconoscere”, perché l’astrologia è sempre indulgente, è sempre dolce, è sempre carina, chiunque ci si riconosce. Se lei prende un qualunque tema natale, senza vedere che cosa c’è scritto sopra, per esempio l’Aquario: creativo, non lo so, invento qualcosa, però incostante; più o meno tutti ci vogliamo riconoscere un po’ nel creativo, non mi è mai capitato di leggere un tema natale dove si legge: “Mi dispiace, sei un imbecille”. Allora, visto che per me l’umanità un 50% di imbecilli e di esseri ottimisti ce l’ha, già questo mi farebbe sorgere dei dubbi. Che voglio dire con questo, che l’ambiguità è straordinaria. La scienza definisce un termine, lo definisce in modo operativo e deve il suo successo a quello. Io, quando parlo di elettrone, voglio dire esattamente quella cosa e non un’altra. L’astrologia questo non lo fa ed è quell’ambiguità, che poi dopo porta a fare un uso qualsivoglia della statistica e tirare fuori qualunque conclusione. E allora, se credo negli oroscopi o nell’Astrologia, nei temi natali, tiro fuori quello che fa piacere a me, se non ci credo, tiro fuori quello che fa piacere agli altri. Quindi, per me, le considerazioni statistiche, come quell’altra cretinata che si sente spesso della precessione degli equinozi che avrebbe spostato i segni zodiacali, non vuol dire assolutamente niente, perché se l’Astrologia è una convenzione, che questa convenzione si applichi a un segno zodiacale spostato oppure non spostato, non cambia nulla."
Da una attenta analisi di questo intervento, il professor Longo non ha criticato la statistica in se, ma il modo di fare statistica di molti scienziati e studiosi. Per tanto è evidente che lui desse per scontato che i dati statistici citati da Ciro Discepolo non fossero stati elaborati in modo corretto, in quanto dava per scontato che l'Astrologia non potesse fornire dai statistici reali che la potessero confermare.
Ciro Discepolo non ha colto appieno l'intento del suo interlocutore e si è sforzato di dimostrare che la statistica fosse una scienza. Il moderatore ha cercato di spostare l'attenzione su altri aspetti prendendo in considerazione le caratteristiche del proprio segno zodiacale (il Capricorno), ma di fatto la discussione ha continuato a basarsi su discorsi generici i quali presuppongono conoscenze distorte.
Giuseppe Longo: "[..] Io non ho detto che la Statistica è una cretinata, per carità di Dio, ci lavoro veramente da una vita, il grosso della mia attività scientifica è legato a quella. Il problema è che alla statistica, se non ho un controllo assoluto dei dati che passo in ingresso e se non ho una rigorosità assoluta che a volte è impossibile, fate bene attenzione, dei termini che uso mi può dare qualunque risultato. Non a caso, si sa benissimo che proprio gli psicologi sono i primi ad avere degli enormi problemi nell’ interpretazione delle loro statistiche, perché mentre termini come elettrone, protone, sono definibili in modo univoco, altri termini come intelligenza, sensualità, cioè temi legati alla complessità della sfera umana, non sono definibili in modo univoco. Ad esempio facciamo i test sull’intelligenza, per dare un’idea di come la statistica si può usare come si vuole. Quale parametro ritengo rappresentativo dell’intelligenza? La capacità di saper fare i giochi di parole? La capacità di saper combinare i numeri? La capacità di girare oggetti nello spazio? Chiunque di voi abbia fatto i test di intelligenza, sa che ci sono attitudini verbali, attitudini spaziali, attitudini numeriche. Quali di questi parametri ritengo veri? E se li ritengo veri, con quali pesi li uso? Come ci si allontana dalla semplicità della fisica elementare, la statistica diventa un’arte, lo ripeto e sono pronto veramente a scriverlo, perché diventa un’arte dell’interpretazione, c’è un arbitrio enorme dietro. Per questo dico che quando si va nelle scienze umane la statistica non è più, e questo è di nuovo l’abuso di notazione, quello che è per la fisica, che è una scienza assolutamente rigorosa che può evolvere anche in teorie tipo la teoria del caos, e così via, ma è qualcosa di completamente diverso, diventa un modo per tentare di tirar fuori un granello di verità da dati che di per sé sono ambigui. Quindi, qualunque conclusione si tiri alla fine, ha lo stesso grado di verità dei dati che ci ho messo dentro. Allora, come dovrebbe fare una persona, uno va là, vede come sono fatti i dati, vede se li convince, non li convince, e poi dopo c’è questa interazione all’interno della comunità scientifica, il dibattito, per cui uno può dire tu hai ragione, tu hai torto, e là si discute. Il problema è un altro. L’Astrologia non fa previsioni, se non ho capito male…"
Da notare come il professor Longo fa una distinzione tra tra "scienza" e "scienze umanistiche". Di fatto l'Astrologia è una conoscenza che comprende tutte le altre, comprese le scienze umanistiche, per tanto non è possibile impostare un confronto sensato con un interlocutore scienziato, se non si distingue cosa nell'Astrologia sia scienza, da cosa nell'Astrologia non sia scienza. Intendo dire che il professor Longo non può avere la competenza di giudicare e discernere la simbologia astrologica con tutti i risvolti psicologici e spirituali che essa può avere. In fatti l'ambiguità a cui si riferisce il professore questo lato umanistico dell'Astrologia.